Andrea Bernardini
(Movimento Forense Roma e Lista Nicodemi Cesali Conte)
probabile neo eletto nel Comitato dei Delegati di Cassa Forense per il Distretto di Roma
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REDAZIONE DI “AVVOCATI” – “Quali sono le sue prime considerazioni dopo questo ottimo risultato elettorale?”
BERNARDINI – “Pur dovendo attendere i risultati ufficiali, sono grandi la soddisfazione e la gratitudine per il riconoscimento che una larga parte dei colleghi non solo romani, ma anche del distretto, ha tributato alla lista NICODEMI-CESALI-CONTE. Abbiamo partecipato alla competizione elettorale armati solo di serie e ponderate proposte, consapevoli di doverci confrontare con altre liste che, oltre ad esprimere i delegati uscenti, hanno la loro principale forza nella fede, incondizionata e al momento evidentemente maggioritaria, riposta nelle persone dei relativi leader. Siamo quindi felici del risultato ottenuto, mentre dispiace constatare che le critiche quotidianamente mosse alla cassa forense si sono concretizzate in una massiccia diserzione dalle urne, anziché in un moto di rinnovamento dei componenti del CDD, attraverso il voto ”
REDAZIONE DI “AVVOCATI” – “Cosa intende proporre al nuovo Comitato dei Delegati di Cassa Forense in caso di conferma della sua elezione?”
BERNARDINI – “La crisi economica in cui versa la nostra categoria ormai da un decennio costituisce il dato indiscutibile sul quale il CDD deve improntare ogni futura iniziativa per il prossimo quadriennio. Le proposte sulle quali lavorare sono quelle del nostro programma e per la maggior parte, stando a quanto diffuso durante la competizione elettorale, risultano condivise. Ritengo quindi che, a prescindere dai singoli delegati proponenti, l’abolizione dei contributi minimi obbligatori, la riduzione delle sanzioni, la revisione delle modalità di esazione o le facilitazioni per l’accesso al welfare attivo saranno argomenti all’ordine del giorno del nuovo CDD. Aggiungo solo che l’ulteriore presupposto dell’attività del CDD dovrà essere la tutela dell’autonomia della cassa forense: su questo argomento le opinioni anche dei colleghi iniziano a non essere univoche ma, almeno per quanto mi riguarda, le alternative ad oggi proposte non sono percorribili”
REDAZIONE DI “AVVOCATI” – “Le liste riformatrici della previdenza forense non hanno avuto in generale un buon risultato elettorale. Cosa ne pensa?”
BERNARDINI – “Non penso che le ultime elezioni vedessero contrapposte istanze riformatrici e posizioni conservatrici propriamente dette. Se guardiamo all’esito generale delle elezioni, non mi riferirei dunque al consenso manifestato sulle istanze riformatrici, bensì all’unico dato obiettivo: ovverosia al diffuso disinteresse riguardo alla gestione del nostro ente previdenziale. Volendo parlare in termini di conservazione e di riforme, dunque, l’elemento da conservare senza alcun dubbio, come ho detto, è l’autonomia della nostra cassa di previdenza, mentre i cambiamenti e le riforme devono riguardare ciò che la cassa forense può fare per aiutarci in un’epoca di crisi, certamente lunga ma, confidiamo tutti, non irreversibile”.