Perché la banana da 120.000,00 dollari di Cattelan dovrebbe piacere agli avvocati?

La premessa in questo caso è certamente sovrabbondante visto che in rete è già stato pubblicato anche il Codice di Procedura Civile attaccato al muro con lo scotch, ma per scrupolo, e non difensivo, preciso che sto scrivendo dell’opera d’arte Comedian di Maurizio Cattelan che la Galleria Perrotin ha esposto la scorsa settimana ad Art Basel Miami, o per essere più chiara della “Banana”.

L’opera d’arte è stata realizzata in tre esemplari più due prove d’artista ed è stata “venduta” corredata da un certificato di autenticità rilasciato dall’autore e da un libretto d’istruzioni.

Trattandosi di un lavoro realizzato con un frutto e un pezzo di nastro adesivo, oggetti di facile reperibilità e di intrinseca deperibilità, la loro cessione non può avvenire mediante traditio della res e trattandosi di idea e non della forma espressiva di un’idea nuova e creativa, dovrebbe concludersi che a Comedian non possa essere riconosciuta la tutela del diritto d’autore.

Come giustificare allora il prezzo di 120.000,00 USD? E come rendere valido ed efficace il trasferimento dell’idea di una banana attaccata a un muro con lo scotch?

Gli artisti concettuali di arte contemporanea hanno elaborato un escamotage, riconosciuto dal mercato, per rendere trasferibile le opere immateriali tramite la cessione del relativo certificato di autenticità rilasciato dall’artista e ciò poiché un’opera priva di certificato è priva di valore e pressocché invendibile.

La soluzione, tuttavia, oltre a non convincere, contrasta con la pietra angolare del diritto d’autore che stabilisce che le idee debbano essere libere di circolare e non possano essere oggetto di monopoli e che solo la forma espressiva dell’idea possa essere tutelata, con la conseguenza che un eventuale contratto rischierebbe di essere nullo per assenza di causa e di oggetto.

Più pertinente a Comedian potrebbe essere, invece, invocare la tutela autoriale sul libretto delle istruzioni, in merito al quale in via analogica potrebbero richiamarsi i precedenti che già dagli anni ’60 (Pret. Venezia 24 aprile 1969, Pret. Ferrara 9 giugno 1992, Trib. Milano 10 luglio 2013) hanno riconosciuto la protezione come opere dell’ingegno ai ricettari di cucina, ai quali potrebbe “latu senso”, essere ricondotto anche quello in cui Cattelan, con tanto di riproduzione fotografica dell’intero processo creativo, illustra come realizzare a casa l’opera, indicando il tipo e la dimensione del nastro adesivo, l’altezza da terra e la colla da usare e poiché, alla fine, sempre di generi alimentari, si tratta.

C’è da domandarsi a questo punto se il provocatore e irriverente Cattelan possa gradire che la sua “banana” sia equiparata alle ricette dell’”Agendacasa” di Suor Germana a cui il Tribunale di Casale Monferrato, con sentenza dell’11 novembre 1996, ha riconosciuto tutela autoriale come opera letteraria.

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