L’interrogazione parlamentare che mi vede prima firmataria, Atto n. 3-01331, pubblicato il 28 gennaio 2020, nella seduta del Senato n. 184, è volta a riaffermare importanti principi di legalità e di democrazia, non solo all’interno delle istituzioni forensi italiane, ma in uno dei corpi intermedi, l’avvocatura, che ha le maggiori ricadute per il corretto svolgimento della vita democratica del paese.
Constatare che il Consiglio Nazionale Forense si trovi in una condizione di palese sclerotizzazione di potere, aver verificato che poco si è fatto per evitare che tale situazione si trascinasse, per mesi e mesi, mi ha spinta, assieme ai colleghi firmatari dell’atto, a chiedere che il Ministro della Giustizia si attivi per il ripristino della legalità.
La mia esperienza politica si è sviluppata in un contesto ideale in cui l’occupazione di cariche pubbliche è sempre stata intesa come un servizio temporaneo, e non certo come un mestiere da detenere a vita.
Questo è stato un elemento che mi ha spinta ad occuparmi del tema, dando ascolto a varie denunce che mi sono pervenute, mosse da avvocati che stanno lottando per una riforma complessiva dell’Ordine Forense, in senso finalmente democratico, inclusivo, all’insegna della valorizzazione dei principi dell’alternanza e del rinnovamento, che sempre devono garantire il senso alto delle cariche assunte nell’interesse della collettività.
Ringrazio la testata “Avvocati” per aver dato spazio alle mie riflessioni, che continuerò a svolgere, sia in Parlamento, che nel paese, nel rispetto delle finalità che mi hanno spinta a ricoprire il mio incarico, nell’esclusivo interesse della Repubblica e dei cittadini.
Senatrice Paola Nugnes
