Oggi la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la riforma del processo civile – Ddl Efficienza processo civile. Commenta così l’on. Franco Vazio, vicepresidente Commissione Giustizia (in foto): “Tale riforma era questione doverosa per la tutela dei diritti delle persone, ma anche strategica per l’economia del nostro Paese. La riforma del processo penale, civile e tributario è una delle condizioni che l’Europa pone all’Italia per l’accesso ai fondi del Pnrr. Di fronte a una pandemia che ha devastato persone, imprese e rapporti sociali, mai come oggi abbiamo il dovere di cogliere questa straordinaria opportunità”.“La riforma del processo civile -continua Vazio – è questione doverosa, non solo per la tutela dei diritti delle persone, ma anche strategica per le imprese e per l’economia del nostro Paese; per sostenere la ripresa e favorire gli investimenti anche provenienti dall’estero. Un Paese che ha 3 milioni di cause arretrate, non è un luogo appetibile per investire”.
“Un Paese dove per avere giustizia un cittadino, a volte, deve attendere oltre 10 anni, è un Paese che non tutela il diritto e l’equità. Ma non basta migliorare le regole del gioco: servono anche risorse, uomini e donne che possano dare le gambe e le idee a una Giustizia con la lettera maiuscola. Era il momento di farlo e lo stiamo facendo ed è doveroso porgere un plauso all’equilibrio, al coraggio e alla tenacia della ministra, Marta Cartabia”.
“Il Giudice conoscerà da subito tutti gli elementi della controversia e saranno eliminati i tempi morti. Sarà rafforzata la digitalizzazione del processo con 140 milioni di euro e incentivate le ADR. Il Tribunale della Famiglia favorirà la specializzazione del giudice e una giustizia di prossimità. Sarà potenziato l’Ufficio del Processo con oltre 2 miliardi di euro e con 16.000 assunzioni, di cui 8.171 entreranno in ruolo a partire da febbraio.
Questa riforma – conclude il Vicepresidente – fornisce una risposta forte rispetto ai tempi inaccettabilmente lunghi di un processo civile. Non servivano e non servono referendum, abbiamo bisogno invece di norme e di risorse che migliorino la vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. In scienza e coscienza la riforma del processo civile è tutto questo”.
