Delmastro e l'”intima gioia”, Camera Penale di Cosenza: “Incivile pensiero”

Un’ondata di polemiche per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, dopo le sue dichiarazioni durante la presentazione di un nuovo mezzo della polizia penitenziaria, un’auto destinata al trasporto dei detenuti sottoposti al regime di 41 bis. Le sue parole, che hanno suscitato un forte clamore, includevano una frase in cui esprimeva “gioia” nel vedere il trattamento riservato ai detenuti: “far sapere ai cittadini come noi trattiamo chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato”.

Le reazioni non sono mancate. Tra i più critici, i leader dell’opposizione, tra cui Matteo Renzi e Angelo Bonelli, che hanno richiesto le dimissioni di Delmastro. Renzi ha parlato di parole “vergognose, orribili, indegne di un uomo che dovrebbe rispettare la Costituzione e lo Stato di diritto”. Bonelli ha definito le sue dichiarazioni come “raccapriccianti”, facendo un parallelo con pratiche di tortura e violenza.

Anche all’interno del Partito Democratico sono arrivati interventi duri. La deputata Michela Di Biase ha sottolineato l’ossessione repressiva del governo, criticando l’incapacità di adottare misure adeguate di riforma, mentre Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha accusato Delmastro di promuovere parole “indecenti, degne di un regime sudamericano”, in un periodo già segnato dal record di suicidi in carcere.

In risposta alle polemiche, la Camera Penale di Cosenza ha preso una posizione netta. In una lettera indirizzata al sottosegretario, l’associazione ha richiesto con fermezza le sue dimissioni, accusandolo di esprimere un “incivile pensiero” e di tradire i principi fondamentali della Costituzione. La Camera Penale ha ricordato come, mentre Delmastro promuoveva “l’inno alla repressione”, la città di Cosenza e i suoi abitanti stiano vivendo una grave situazione di “vergognoso nomadismo giudiziario”.

Secondo la Camera Penale, infatti, il circondario giudiziario di Cosenza è privo di un Palazzo di Giustizia adeguato e le udienze relative ai maxiprocessi vengono trasferite settimanalmente in altre sedi, come Lamezia Terme e Castrovillari, comportando un inutile spreco di risorse pubbliche e creando disagi enormi per gli operatori della giustizia. L’associazione si aspettava un intervento da parte di Delmastro per affrontare questa problematica, ma ha dovuto constatare, invece, il suo focus sulla “repressione” senza preoccuparsi delle reali necessità del sistema giudiziario.

In un passaggio particolarmente critico, la Camera Penale ha sottolineato che le parole di Delmastro sono in netto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione, evidenziando che, quando un uomo dello Stato si allontana dai valori costituzionali, si crea un “insanabile corto circuito” che danneggia l’intera istituzione. L’associazione ha quindi chiesto a Delmastro di riflettere seriamente sul suo ruolo, invitandolo a dimettersi affinché possa “tornare libero di dire ciò che pensa senza far vergognare il Paese”.

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