Giuseppe Fera
(Nuova Avvocatura Democratica – NAD)
neo eletto nel Comitato dei Delegati di Cassa Forense per il Distretto di Napoli
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REDAZIONE DI “AVVOCATI” – “Quali sono le sue prime considerazioni dopo questo grande successo elettorale?”
FERA – “È stato bello vedere la comunità di NAD illuminata da una gioia sincera per il magnifico risultato messo a segno con un formidabile gioco di squadra. Tutti, dal Consigliere Tesoriere Giuseppe Scarpa, il Segretario Rosaria Elefante, Salvatore Lucignano, tutti i dirigenti nazionali e locali, ogni singolo socio, hanno dato un contributo per il raggiungimento di questa che è una meta prestigiosa. Considerando che NAD esiste da poco più di due anni, il risultato ha del miracoloso.”
REDAZIONE DI “AVVOCATI” – “Cosa intende proporre al nuovo Comitato dei Delegati di Cassa Forense quando si sarà insediato?”
FERA – “Dopo il momento della gioia per la vittoria, subito si è rimesso il focus sulle proposte da veicolare in CDD.
Prioritario per NAD è l’intero programma presentato ai colleghi col titolo: ”La Cassa che vorrei”. Tra tutte le cose da fare, l’abolizione dei minimi inderogabili, battaglia storica di NAD, è sicuramente quella rivestente maggiore valenza politica oltre a caratterizzarsi come misura capace di incidere profondamente, in positivo, su una larghissima platea di colleghi. Siamo stati tra i primi a proporlo. Molti in campagna elettorale hanno chiesto, avendo agito in direzione opposta come delegati uscenti, il voto ai colleghi dichiarando adesione al principio sostenuto da NAD. Vedremo se in CDD faranno seguire le promesse elettorali con quanto verrà deliberato.”
REDAZIONE DI “AVVOCATI” – “Le istanze riformatrici della previdenza forense non hanno avuto in generale un buon esito elettorale. Cosa ne pensa?”
FERA – “Il fronte nazionale riformista non ha ottenuto una affermazione sufficiente a farlo uscire da una dimensione di ultra minoranza. Questa minoranza, però, coordinata in un’architettura nazionale che veda impegnati tutti i delegati riferibili al mondo associativo libero, potrà fungere da potente pungolo e grimaldello per avviare una profonda azione di riformatrice di democratizzazione ed efficientamento dell’istituto di previdenza degli avvocati”