Roma – Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha raccontato la sua verità in una lunga intervista al Tg1, cercando di mettere fine alle polemiche riguardanti il “caso Boccia”. Durante il colloquio andato in onda in prima serata, Sangiuliano ha ammesso l’esistenza di una relazione personale con Maria Rosaria Boccia, ma ha respinto con fermezza ogni accusa di scorrettezza: “Non sono ricattabile e non ho mai speso un euro pubblico per questa vicenda”, ha dichiarato il ministro.
Le dichiarazioni giungono a seguito di un colloquio con la premier Giorgia Meloni, che ha deciso di respingere le dimissioni di Sangiuliano, presentate dal ministro in segno di responsabilità. “Ho mostrato tutti i miei documenti finanziari, dimostrando che ogni spesa per i viaggi con la signora Boccia è stata sostenuta con la mia carta di credito personale. Non c’è stato alcun utilizzo di fondi pubblici”, ha sottolineato Sangiuliano, mostrando prove tangibili come biglietti di treno e aereo.
Le scuse alla famiglia e le critiche delle opposizioni
Nel corso dell’intervista, Sangiuliano si è scusato pubblicamente con la sua famiglia, in particolare con la moglie, definita “una persona eccezionale”, e con la premier Meloni per “l’imbarazzo” causato. Tuttavia, ha ribadito la sua convinzione che il caso sia solo una questione di gossip, priva di rilevanza politica. “Sono disponibile a dimettermi un minuto dopo che Meloni me lo chiede”, ha affermato il ministro, chiarendo di voler andare avanti finché sarà la premier a chiederglielo.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, con le opposizioni che hanno duramente criticato la scelta della Rai di dare spazio all’intervista in prima serata. Simona Malpezzi, senatrice del Partito Democratico, ha parlato di “occupazione del servizio pubblico”, accusando la televisione di Stato di essere “al servizio del potere”. Anche Matteo Renzi ha chiesto le dimissioni del ministro, definendolo “lo zimbello del Paese” e criticando la gestione del Ministero della Cultura. “Il ministro deve proteggere il bello dell’Italia, non può diventare il simbolo di mediocrità e scandali”, ha scritto su X (ex Twitter).
La presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha sollevato ulteriori dubbi sulla legittimità dell’uso della tv pubblica per “autoassolversi”. Floridia ha definito la vicenda “una soap opera” che non rende giustizia ai cittadini italiani.
Il nodo Pompei e le implicazioni sul G7 Cultura
Nel frattempo, la crisi politica innescata dal caso Boccia potrebbe avere ripercussioni concrete. La tappa di Pompei del G7 Cultura, in programma dal 19 al 21 settembre, sembra a rischio cancellazione a causa dei dubbi sollevati sulla sicurezza delle delegazioni. Nonostante le rassicurazioni del ministro, la divulgazione di dettagli organizzativi riservati ha creato tensioni che minacciano di compromettere uno degli eventi più attesi.
Maria Rosaria Boccia, dal canto suo, non ha smesso di commentare la vicenda sui social. In un post notturno su Instagram, ha pubblicato un’email del Ministero della Cultura che confermerebbe il suo incarico come consigliere per i Grandi Eventi, nonostante la smentita da parte del team di Sangiuliano.
In un clima sempre più teso, la vicenda sembra destinata a trascinarsi ancora, con le opposizioni che chiedono spiegazioni in Parlamento e minacciano di portare il caso davanti alla magistratura. Resta da vedere quali saranno le conseguenze politiche e istituzionali per il governo Meloni e il ministro Sangiuliano.