Anche l’avvocato Emanuele Maganuco, nella sua qualità di delegato OCF per il distretto di Corte d’Appello di Caltanissetta, si associa al recente grido di allarme del Presidente del Tribunale di Gela – dott. Roberto Riggio – e a quelli precedentemente effettuati dal COA Gela, con cui si lamenta lo stato in cui versano gli organici di magistrati e personale amministrativo del Tribunale di Gela e dell’ufficio del Giudice di Pace, con inaccettabili percentuali di scoperture.
“Purtroppo si tratta di criticità oramai endemiche – commenta Maganuco (in foto) – che si ripropongono con periodica ciclicità allorquando, con riferimento ai magistrati, un magistrato, requirente o giudicante, chiede dopo il periodo minimo di permanenza (3 anni) di essere trasferito in altra sede, generando un periodo di vacanza nel ruolo che spesso dura diversi mesi sino a quando non si verifica l’insediamento del nuovo magistrato prendente posto.
Questo lasso di tempo in cui dura la vacanza, nel corso della quale i ruoli stazionano inerti nelle cancellerie in attesa che arrivi il nuovo magistrato, contribuiscono ad allungare i tempi dei processi civili e penali che a mente dei principi costituzionali oltre che della CEDU dovrebbero invece rimanere contenuti nel perimetro della ragionevole durata.
Quella della mancanza di contestualità nell’avvicendamento tra magistrato trasferito in altra sede e magistrato insediato, costituisce una delle principali cause a cui ascrivere la irragionevole durata dei processi nei Tribunali Italiani.
Con il 72 % di turn over dei magistrati, il Tribunale di Gela si attesta addirittura al primo posto tra i Tribunali italiani.
Nonostante l’esistenza di queste ataviche problematicità, in uno alla scarsa consistenza delle stesse piante organiche, che appaiono evidentemente sproporzionate all’effettivo carico giurisdizionale del presidio, il Tribunale di Gela è riuscito a garantire buone performance almeno sino al giugno 2021 in termini di produttività e di smaltimento di arretrato per come emerso nel corso della recente inaugurazione dell’anno giudiziario presso il distretto di Corte di Appello di Caltanissetta.
Appare pertanto indifferibile una riposta immediata delle istituzioni preposte (Ministero e CSM) per tamponare quella che è una vera e propria emergenza giudiziaria gelese.
E’ altresì indispensabile mettere mano ad una riforma più organica che preveda per esempio l’istituzione di premialità ulteriori ai magistrati che ritardano il loro trasferimento sino al contestuale insediamento del nuovo magistrato prendente possesso.
Il disegno di legge sulla riforma dell’ordinamento giudiziario potrebbe essere la sede giusta per farlo.
Del resto, una delle direttrici della riforma della giustizia doveva essere proprio quella della vicinanza al cittadino, corroborando la giustizia di prossimità mediante l’utilizzo delle risorse del PNRR, giusta anche la la previsione del sedicesimo obiettivo dell’agenda ONU per il 2030.
Credo sia arrivato il momento, per tutte le istituzioni preposte, di rendere effettiva questa vicinanza dell’apparato giustizia al cittadino.
L’avvocatura, garante e tutrice dei diritti del cittadino, continuerà a vigilare, facendo da sentinella ed incalzando le istituzioni all’uopo preposte.
Personalmente, per quel che mi compete, porterò la vicenda all’attenzione della prossima assemblea OCF”.