ROMA, 30 gen. – “Dopo la sentenza di un anno fa in cui la Corte Costituzionale ha stabilito il diritto dei detenuti agli incontri riservati con la persona partner, se non vi sono specifiche ragioni di sicurezza che impongano il loro divieto, non si hanno notizie di come il ministro Nordio intenda attivarsi tramite il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per dare graduale attuazione a quella sentenza e scongiurare eventuali richieste risarcitorie. L’ho chiesto al ministro in un’interrogazione e oggi in commissione ho ricevuto una risposta del tutto evasiva, in cui è stato detto in sintesi che il ministero sta studiando le soluzioni da adottare. In un anno di tempo il ministero poteva almeno iniziare alcune azioni operative e delle sperimentazioni in qualche carcere pilota, invece siamo ancora all’anno zero. I detenuti ripongono negli affetti personali ogni speranza, ogni ragione di vita e ogni motivazione per andare avanti in vista di un percorso di rieducazione e accompagnamento al ritorno nella società. Bisogna garantire il pieno esercizio dell’affettività per dare concretezza alla funzione rieducativa della pena”.
Lo afferma la deputata Valentina D’Orso, capogruppo M5S in commissione Giustizia alla Camera.