Intervista di “Avvocati” ad Antonino Galletti

Intervista di Giandiego Monteleone per “Avvocati” ad Antonino Galletti, candidato alla Presidenza dell’Ordine degli Avvocati di Roma per la Lista Galletti, Consigliere dal 2012 e Tesoriere dal 2013, con precedenti esperienze nell’assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, nel Consiglio Giudiziario e nella prima assemblea dell’Organismo Congressuale Forense OCF.

🔵 MONTELEONE (Redazione “Avvocati): “A brevissimo un nuovo presidente dell’Ordine, anzi probabilmente nell’arco di circa 3 mesi si avvicenderanno ben 3 presidenti, considerato il dimesso Vaglio: ci può dire cosa sta accadendo al COA di Roma?”
🔴 GALLETTI: “L’Ordine forense romano è stato governato dal 2012 da una solida maggioranza che ho contribuito a costruire con un ruolo importante e della quale ho avuto l’onore di fare parte.
Purtroppo quest’alleanza si è sgretolata lo scorso mese di marzo dopo talune scelte personali ed unilaterali del Presidente quali, per esempio,
• la candidatura alle elezioni politiche,
• il recepimento acritico del programma di una forza politica dai toni esasperatamente giustizialisti,
• la spendita nella competizione politica del nome dell’Ordine forense rappresentato,
• una campagna elettorale massiva, inutile quanto fastidiosa, tra gli iscritti.
Dopo il fallimento elettorale, il Presidente ha tentato altre strade ugualmente senza successo ed è rimasto purtroppo coinvolto nella vicenda dello stadio della Roma. La sua posizione dal punto di vista penale è stata solo recentemente oggetto di archiviazione, ma resta chiaro ed evidente il quadro desolante che è emerso dagli atti e dai documenti pubblicati e divulgati dalla stampa e dai media nazionali.
Infine, il Presidente è stato eletto alla Cassa forense e, per utilizzare una sua terminologia, ha preferito accomodarsi su quella comoda e redditizia poltrona, anziché ripercorrere la via eventuale, incerta e – soprattutto – gratuita delle elezioni forensi, rendendosi dunque incompatibile per Legge con la qualifica di Consigliere dell’Ordine e avendo così dovuto rassegnare le dimissioni. Nonostante la palese ed evidente incompatibilità però l’ex Presidente ha costituito una nuova aggregazione elettorale che, infatti, fa riferimento al suo nominativo.
La sensibilità politica, nostra e di tanti amici dentro e fuori dal Consiglio, ci ha consentito di accorgerci con congruo anticipo che qualcosa non funzionava più nel verso giusto e che le aspirazioni personali (pur legittime) avevano oramai preso il sopravvento sul ruolo istituzionale che incombe sul rappresentante dell’Ordine più importante il quale deve rispettare le idee degli iscritti e non di una sola parte politica: abbiamo così ritenuto doveroso intraprendere una strada autonoma, tutta in salita, per risollevare l’asticella della qualità all’interno della politica forense romana e, dunque, proporre un nuovo modello di buon governo alla famiglia forense romana.
Fino ad oggi gli Avvocati romani ci hanno premiato prima con le votazioni per eleggere i delegati congressuali, dove sono stati eletti ben 37 su 38 nostri candidati e poi per quelle del comitato dei delegati alla Cassa forense, dove ci siamo riaffermati come la prima lista romana: ci proponiamo di proseguire sulla strada del rinnovamento alle votazioni per il Consiglio di gennaio 2019, proponendo un mix di candidati esperti, senza rinunciare tuttavia a nuove e valide proposte. I nostri candidati sono persone perbene, professionisti di qualità e rappresentativi di tutte le molteplici e complesse realtà dell’Avvocatura romana.
Nelle more delle imminenti votazioni di gennaio, proponiamo una soluzione logica e razionale ovvero che sia l’attuale Vice Presidente e Consigliere anziano a fare da “traghettatore”, ma all’ultima adunanza sul punto hanno fatto mancare il numero legale e poco prima avevano procrastinato inutilmente il doveroso ingresso in Consiglio del primo degli eletti alle scorse elezioni, dimostrando così poco rispetto per le regole democratiche e le indicazioni del corpo elettorale.”
🔵 MONTELEONE (Redazione “Avvocati”): “Si candida come capolista della sua lista omonima; ci può spiegare brevemente cosa è la Lista Galletti e cosa propone agli avvocati romani?
🔴 GALLETTI: “La domanda mi permette di precisare il nostro progetto inclusivo di politica forense.
Proprio alla luce della precedente esperienza abbiamo previsto di valorizzare, in ossequio anche a quanto emerso all’ultimo congresso nazionale forense di Catania, il ruolo costituzionale dell’Avvocato e, al contempo, di sostenere con forza le ragioni della difesa dell’autonomia e dell’indipendenza del difensore e delle istituzioni forensi da ogni potere politico, auspicando un doveroso rafforzamento delle fattispecie d’incompatibilità tra rappresentanza forense e politica.
Abbiamo poi previsto la costituzione, su base paritaria, di tavoli permanenti di lavoro e di dialogo (a livello nazionale, distrettuale e circondariale) tra Avvocatura e Magistratura, per migliorare il sistema Giustizia; la valorizzazione delle realtà associative dell’avvocatura in un’ottica di massimo coinvolgimento e partecipazione alle iniziative consiliari.
Ci batteremo per la riduzione dei costi di accesso alla giustizia, la modifica dell’esame di abilitazione, la tutela dei giovani avvocati e siamo impegnati per un maggior coinvolgimento degli iscritti mediante assemblee almeno semestrali (con partecipazione anche in stanze c.d. virtuali).
Abbiamo previsto il doveroso recupero e la valorizzazione del ruolo dell’Avvocato nel processo e nei riti alternativi, nella mediazione, nella negoziazione e nelle ADR.
Insistiamo per il perfezionamento della disciplina dell’equo compenso, da rendere obbligatoria nei confronti di tutti gli assistiti (e non solo nei confronti di grandi e medie imprese e pubbliche amministrazioni) con l’introduzione di strumenti processuali semplificati per il recupero dei crediti professionali e la difesa dell’avvocato verso i “grandi committenti” mediante la creazione di organismi di verifica delle convenzioni. Occorre anche prevedere interventi specifici dell’Ordine a sostegno degli Avvocati dell’elenco speciale a garanzia dell’autonomia, dell’indipendenza e dei compensi.
Intendiamo poi avviare un’intensa attività di monitoraggio delle iniziative legislative relative a nuove ipotesi di riforma.
Proponiamo la riorganizzazione delle difese d’ufficio, col recupero delle competenze ordinistiche e la revisione della disciplina per l’accesso al gratuito patrocinio.
Procederemo con l’immediata elezione del Comitato Pari Opportunità per promuovere politiche di prevenzione e contrasto a comportamenti discriminatori e per migliorare le condizioni reddituali delle colleghe in costante collaborazione con le Associazioni di riferimento. Vogliamo incentivare lo sviluppo delle forme collettive di esercizio professionale (associazioni, consorzi, reti e società) tra avvocati e con altri professionisti, con esclusione dei soci di solo capitale ed introduzione di discipline (fiscali, previdenziali e contrattuali) che favoriscano l’aggregazione tra i professionisti e la partecipazione dei giovani.
Occorre poi la revisione della normativa sull’esame da cassazionista, con la stabilizzazione della proroga per tutti gli avvocati la cui situazione non era disciplinata dal regime transitorio della nuova legge professionale e la modifica delle modalità di accesso all’albo cassazionisti con trasferimento delle competenze agli Ordini.
E’ necessario intensificare il contrasto alle associazioni, società e servizi web che violano il divieto di accaparramento di clientela e la contestuale semplificazione degli obblighi connessi all’esercizio dell’attività degli studi legali (privacy, antiriciclaggio, obblighi assicurativi).
E’ indifferibile l’ampliamento della partecipazione dell’Avvocatura, su base paritaria, ai consigli giudiziari con le medesime facoltà oggi concesse soltanto alla componente della magistratura ed interventi sulla magistratura onoraria a tutela degli Avvocati che svolgono tale funzione e della collettività.
Le competenze dell’Osservatorio Permanente sull’esercizio della Giurisdizione del Consiglio Nazionale Forense vanno estese anche al diritto e alla giurisdizione amministrativa.
Occorre battersi per la razionalizzazione delle misure per lo smaltimento dell’arretrato e la regolamentazione dei carichi di lavoro dei magistrati, anche con la previsione di meccanismi premiali correlati alla durata dei processi e revisione della disciplina sugli incarichi esterni, prevedendo preclusioni e incompatibilità rispetto a nomine di natura politica e governativa, oltre alla limitazione della presenza nei media, di organizzazione di corsi di formazione, iniziative editoriali.
E’ urgente rivendicare l’estensione dell’attività a settori fino ad oggi riservati ad altre categorie professionali e rientranti tre le competenze degli avvocati con l’istituzione di un dipartimento per l’innovazione utile a orientare e accompagnare l’avvocatura romana lungo il percorso del cambiamento e di un dipartimento per l’accesso ai fondi comunitari.
Dobbiamo promuovere nuove convenzioni per fornire servizi più vantaggiosi agli iscritti e gratuiti per i giovani Avvocati, con particolare riguardo agli strumenti necessari per l’esercizio della professione: banche dati per consultazioni giuridiche telematiche, programmi gestionali, hardware e assistenza tecnica per il software.
Da ultimo, dobbiamo prodigarci, per la divulgazione costante e l’approfondimento del nuovo diritto forense (Codice Deontologico, ordinamento forense e previdenziale), anche con seminari accreditati per la formazione costante e continua per migliorare l’attività professionale e rafforzare lo spirito di colleganza e la solidarietà tra i Colleghi.”
🔵MONTELEONE (Redazione “Avvocati”): In ultimo le sue personali considerazioni su due temi di stretta attualità che tanto stanno a cuore a tutti gli avvocati italiani: prescrizione e riforma del processo civile.
🔴GALLETTI: “Riguardo al tema più generale della necessità di garantire un giusto processo con una ragionevole durata, ribadiamo il nostro impegno affinché
• siano rispettate le norme di diritto sostanziale e processuale a tutela dei principi di libertà e democrazia,
• sia prevista la separazione delle carriere come condizione indispensabile per la completa realizzazione del processo accusatorio a garanzia della terzietà del giudice,
• sia portata a compimento l’approvazione dei decreti attuativi della riforma penitenziaria e dell’esecuzione della pena. L’idea governativa di sospendere la prescrizione dopo la sentenza di primo grado è un rimedio pessimo e addirittura “peggiore del male”, di fatto abolisce l’istituto della prescrizione e così assoggetta i cittadini alla spada di Damocle di una pendenza giudiziaria infinita, in palese violazione con i principi costituzionali ed euro unitari del giusto processo e della ragionevole durata.
E’ un artificio, populista e demagogico, per “scaricare” sul cittadino (sia imputato o parte civile) le disfunzioni e le lentezze del sistema Giustizia che proprio l’Amministrazione è tenuta a risolvere con oculati interventi normativi e appropriati investimenti in termini logistici e di personale amministrativo e giudiziario. Sulla riforma del processo civile intendiamo procedere con tutta la cautela necessaria ed auspichiamo – almeno questa volta – un metodo ed un tavolo di confronto con l’Avvocatura, senza soluzioni preconcette e senza immaginare interventi “miracolosi” con investimenti a costo zero.”

 

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