Proseguono gli incontri istituzionali per la presentazione della start up della Costituente per il patrimonio storico artistico, paesaggistico e culturale, voluta dall’Istituto nazionale per il Diritto dell’arte e dei beni culturali (INDAC) e dall’Osservatorio del Diritto agroalimentare e vitivinicolo (ODAV).
Una delegazione della Costituente è stata ricevuta dal Primo Presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, al quale è stato illustrato il progetto sinergico delle due associazioni, ispirato al diritto di ogni cittadino di vedere tutelata la bellezza del paesaggio, sempre più minacciato dall’inquinamento antropico, e la bontà dei prodotti alimentari, soggetti a logiche di profitto che danneggiano ambiente e salute.
La Costituente si compone di un movimento di pensiero e azione assolutamente trasversale che possa influire sugli iter legislativi con l’organizzazione di incontri di studio, proposte di emendamenti in linea con gli scopi statutari, monitoraggio sui progetti di legge e sulle singole disposizioni, sempre tenendo di gran conto gli strumenti della formazione e informazione, entrambi su più registri – da quello più ampio fino a quello più specialistico.
Il Presidente è stato omaggiato di un’opera realizzata a matita su cartoncino dal titolo “Coronavirus”, anno 2020, dell’artista veneto Giuseppe Pasqualetto (in foto in alto) da Flavia Sagnelli, coordinatrice INDAC Lazio, e della pubblicazione a cura di Fabio Perrone – da parte della Delegazione INDAC Lombardia – sul violino Il Repubblicano, realizzato dall’Academia Cremonensis e donato al Presidente della Repubblica in occasione dei 75 anni della Repubblica Italiana, con il patrocinio INDAC.
La Delegazione, composta da Rosa Colucci, Giandiego Monteleone e Flavia Sagnelli, ha incontrato anche il Vicepresidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Mauro Mazzoni.
Il direttivo INDAC esprime “grande soddisfazione nell’accoglienza entusiasta da parte delle massime istituzioni e dell’attenzione riservata alla nostra linea di azione e pensiero”.
“Con l’ INDAC Istituto nazionale per il Diritto dell’arte e dei beni culturali e l’ ODAV Osservatorio del Diritto agroalimentare e vitivinicolo – spiega la coordinatrice nazionale Rosa Colucci – stiamo lavorando per affermare un concetto semplice e antico ma a cui ancora non sono prestate le necessarie attenzioni: il diritto al bello e al buono, ovvero il fondamento riconosciuto per tutti ad abitare in un contesto (eco)sostenibile e rispettoso del paesaggio e a nutrirsi con prodotti altrettanto rispettosi dell’ambiente e della manodopera di filiera. Concetti semplici, quasi lapalissiani di cui però, almeno finora, si fa fatica a capire quanto siano strettamente correlati e quale sia la portata devastante della mancanza di quei diritti. Siamo ciò che mangiamo, è vero, ma siamo anche il contesto che abitiamo e l’uno influenza l’altro”.