
Molto si potrà dire sul ministro Nordio tranne che sia poco prolifico di novità e poco attivo.
Insediato da una manciata di mesi, ci ha già regalato ed è in procinto di regalarci una serie interessante di novità che, tuttavia, pare a tratti si generino da evidenti contraddizioni interne al Governo.
Così, se è da plaudire la scelta di vietare con chiarezza la conoscenza dei verbali delle intercettazioni per i terzi soggetti non interessati a quel procedimento, non risulta molto in linea con un sistema di controllo effettivo di uno strumento già abusato e costosissimo per le tasche degli italiani l’aumento a dismisura del suo utilizzo in sede di indagini per altri e diversi reati.
Ugualmente, si assiste, da un canto, alla volontà di abolire il reato di abuso d’ufficio ma già si dice da fonti governative che dobbiamo attendere la creazione di nuovi reati, forse con maggiore appeal elettorale.
In vista, poi, la separazione delle carriere tra magistrati decidenti e magistrati inquirenti su cui davvero ci sarà da aspettarsi ogni genere di battaglia politica.
Riforme che, insomma, hanno una valenza ideologica importante, di reale volontà di cambiamento e modifica ma che soffrono dei freni inibitori della maggioranza.
Nel frattempo, un settore, quello penale, che annaspa su una piattaforma telematica che non funziona e che, quando funziona, vale solo per aumentare il carico di responsabilità degli avvocati e mai dei pm, quasi che il principio di uguaglianza delle parti processuali non esista in Italia.