Il linguaggio universale dell’arte per diffondere un messaggio chiaro contro la violenza sulle donne: si tratta di un progetto di fotografia d’autore, dodici scatti, uno per ciascun mese del 2022, come monito di un impegno costante e quotidiano, soprattutto da parte di chi lavora per tutelare e difendere le vittime. A promuovere il progetto infatti è stato lo studio legale Liut Giraldo & Partners, che ha valorizzato gli scatti dell’artista Laura Zambelli, i cui incantevoli e toccanti ritratti al femminile sono la traduzione in immagini del difficile percorso di emersione dal buio che accomuna le donne vittime di violenza. “Donne – spiegano gli avvocati Ilaria Giraldo e Gianluca Liut – nell’atto di prendere coscienza del proprio sé. Donne che alzano lo sguardo. Donne che rivendicano con orgoglio il diritto al rispetto, alla dignità, alla libertà”.
“Ascoltarle, consigliarle, difenderle è il dovere a cui, da avvocati, dedichiamo ogni giorno il nostro impegno più tenace”.
“Il volto della violenza – – è il volto delle donne che la subiscono, anche se si tratta di un volto senza lividi e tumefazioni: perché sono tanti i volti della violenza invisibile, una violenza che non lascia ferite e cicatrici apparenti ma i cui segni terribili restano indelebilmente incisi nell’anima per il resto della vita”.
“Una violenza che viene confusa con l’amore e con la gelosia”.
“Una violenza che, persino nei provvedimenti con cui un pubblico ministero chiede l’archiviazione di una querela, può essere identificata con l’intenzione di vincere la naturale ritrosia femminile nell’intimità coniugale”.
“La violenza punitiva di chi non accetta la fine di una relazione”.
“La violenza che chi la subisce nasconde, insieme alla paura, dietro il sorriso del “va tutto bene”. Per proteggere i figli, per vergogna o per il timore del giudizio altrui.
La violenza che ‘ma forse in fondo è solo colpa mia’”.
“La violenza che non viene creduta”.
“Donne, ragazzine, bambine a volte uccise insieme alla loro mamma ancor prima di nascere: è l’ambiente domestico il luogo privato, al riparo dagli sguardi altrui, in cui più che in ogni altro può scatenarsi la furia devastante di uomini che non conoscono altro se non l’argomentazione della sopraffazione. Uomini moralmente piccoli piccoli, a prescindere dalla statura e dalla struttura fisica, dal livello sociale, dallo status economico, dal grado di istruzione. Comunque, ovunque”.
“Perchè se il dolore delle vittime è muto, la violenza è, purtroppo, sempre un linguaggio universale”.
Il progetto artistico è patrocinato da INDAC Istituto Nazionale per il Diritto dell’Arte e dei Beni Culturali ed è sviluppato in collaborazione con il Gruppo editoriale Avvocati.
Nelle prossime settimane il progetto sarà presentato in sedi istituzionali e il ricavato dalla distribuzione sarà devoluto a meritevoli iniziative a sostegno delle donne vittime di violenza endofamiliare finalizzata alla diffusione del modello culturale del rispetto.