La riforma della giustizia tributaria procede nel lungo iter legislativo che dovrebbe portare il Parlamento a esaminare il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 17 maggio (AS 2636).
Nei giorni scorsi, Antonio Damascelli, presidente Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi, audito in commissioni riunite Finanze e Giustizia del Senato, ha presentato delle proposte di modifiche così riassumibili:
Accesso alla magistratura tributaria riservato ai laureati in giurisprudenza; “ascensore” in Cassazione; difesa tecnica riservata agli avvocati e miglioramenti normativi per i nuovi istituti processuali del rinvio pregiudiziale, dell’appello a “critica vincolata” e della prova testimoniale
L’Organismo Congressuale Forense in una nota “condivide la posizione di Uncat espressa nel documento datato 22 giugno 2022 afferente il progetto di legge 2636/2022 sulla Giustizia tributaria”, e “ribadisce il proprio sostegno alla riforma del Giudice Tributario che si profila finalmente indirizzata all’introduzione di una figura specializzata e professionale“.
“Il progetto di riforma, -continua la nota- oggi in itinere in Parlamento, certamente migliorabile e che va corretto almeno quanto all’inquadramento del governo della Giurisdizione Tributaria attualmente impropriamente assegnato al MEF, comporta indubbiamente anche scelte nette quando all’impostazione dei requisiti del giudicante, che deve avere la stessa base formativa di ogni altro Giudice (e quindi in possesso della laurea in giurisprudenza), e, parallelamente, di quelli delle prerogative e garanzie della Difesa tecnica, la cui disciplina va orientata alla conformità ai principi di cui agli artt. 24 e 111 Cost. e deve essere qualificata dalla formazione professionale specifica dell’operatore del processo“.