Selvaggia Lucarelli ha pubblicamente commentato la recente condanna civile che le è stata inflitta in seguito a un post collegato a un suo articolo sul Fatto Quotidiano. Nell’articolo, la giornalista aveva collegato il suicidio di Agnese Usai, bidella sarda, alle attività dell’associazione “Hansel e Gretel”, fondata dallo psicoterapeuta Claudio Foti. “Resto fermamente convinta della mia lettura dei fatti,” ha dichiarato Lucarelli, ribadendo la sua posizione su quanto accaduto.
La condanna, spiega la giornalista, è avvenuta “in contumacia”, ossia senza la sua presenza o quella di un suo difensore, poiché non era al corrente del processo, notificato esclusivamente per via telematica. “Non mi sono difesa perché non sapevo di essere stata citata in giudizio. Non ho mai partecipato a mediazioni o udienze, quindi sono stata condannata in assenza,” ha sottolineato, spiegando che non avendo fornito prove in sua difesa, il giudice ha emesso la sentenza sulla base di quanto disponibile.
Lucarelli ha comunque chiarito che intende proseguire la sua battaglia legale: “Ne riparleremo, perché non finisce qui. Mi auguro che un domani non possa più esistere un processo senza la presenza dell’imputato o di un suo legale.”
La giornalista ha poi ringraziato commossa Efisio Usai, fratello della vittima Agnese Usai, per il supporto ricevuto. Efisio, convinto della veridicità di quanto scritto da Lucarelli, si è offerto di pagare la somma stabilita dalla sentenza. “Non ho accettato, ma ci tengo a raccontarvelo perché è una persona perbene, come lo era sua sorella Agnese,” ha aggiunto Lucarelli.