Rassegna giurisprudenziale 23 ottobre 2024: diritto alle ferie, responsabilità medica d’equipe, cortili condominiali e maltrattamento di animali

Le sentenze più rilevanti emesse dalla Corte Suprema di Cassazione nella giornata di ieri, 23 ottobre 2024, trattano temi tra cui il diritto alle ferie, responsabilità medica d’equipe, cortili condominiali e maltrattamento di animali. Di seguito, una selezione dei principali orientamenti giurisprudenziali espressi.

La Cassazione ribadisce il diritto irrinunciabile alle ferie

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27496 del 23 ottobre 2024, ha confermato il principio secondo cui le ferie annuali retribuite sono un diritto fondamentale e irrinunciabile del lavoratore. Nel caso specifico, A.A., ex medico anestesista dell’ASL Viterbo, aveva accumulato 39 giorni di ferie non godute al termine del rapporto di lavoro. Dopo aver richiesto senza successo di fruire delle ferie, A.A. ha ottenuto dal Tribunale di Civitavecchia un risarcimento di 9.994,83 euro, decisione confermata dalla Corte d’Appello e ora dalla Cassazione, che ha respinto il ricorso dell’ASL.

Qui il testo integrale della sentenza

 

Cassazione: chiarita la nozione di cortile condominiale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27481 del 23 ottobre 2024, ha ribadito che il cortile, ai sensi dell’art. 1117 del codice civile, è una parte comune dell’edificio, destinata a fornire luce e aria agli ambienti circostanti o a consentire l’accesso. La presunzione di condominialità non può essere superata dal fatto che l’accesso al cortile sia riservato a un solo condomino, a meno che un titolo specifico non preveda diversamente.

Nel caso in esame, i ricorrenti avevano chiesto di vedersi riconosciuta l’esclusiva proprietà di un cortile situato a Curno, ma la Cassazione ha respinto la richiesta, confermando la natura comune dell’area, attribuita ai condomini secondo il titolo di donazione del 1992.

Qui il testo integrale della sentenza

 

Cassazione: confermata la responsabilità di equipe medica per errori evidenti

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 38894 del 23 ottobre 2024, ha ribadito che la responsabilità di un’equipe medica non si limita alle mansioni individuali, ma include anche l’obbligo di controllare gli errori evidenti commessi dai colleghi.

Nel caso specifico, il dottor D.N.G. è stato interdetto dall’esercizio della professione per 9 mesi, accusato di omicidio colposo. L’accusa riguarda un intervento chirurgico del dicembre 2021 in cui, a causa di gravi negligenze, un paziente è deceduto. Tra gli errori commessi dall’equipe, è stato lasciato un lembo di garza nel corpo del paziente, contribuendo al tragico esito.

Qui il testo integrale della sentenza

 

Cassazione: configurabilità del reato di maltrattamento di animali

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 38884 del 23 ottobre 2024, ha confermato che il reato di abbandono di animali, previsto dall’art. 727 del codice penale, non si limita ai comportamenti manifestamente crudeli, ma include anche condotte che causano sofferenze psico-fisiche agli animali, incompatibili con la loro natura.

Nel caso specifico, L.A. è stata condannata a un’ammenda di 5.000 euro dal Tribunale di Trieste per aver detenuto animali in condizioni insalubri e di abbandono. Gli accertamenti hanno evidenziato gravi carenze igieniche, con due cani, Ralph e Baffy, trovati morti. Sebbene non sia stata provata la correlazione diretta tra le condizioni di detenzione e il decesso, le circostanze sono risultate comunque in violazione delle norme sul maltrattamento.

Qui il testo integrale della sentenza

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